Bibi e Franca

Oggi sposi.....

La vignetta di Dario

La cerimonia è stata celebrata nella sala ricostruita del Palazzo Guarienti denominata “Sala delle Muse”.

Il ciclo è opera di Paolo Farinati (1524-1584) e si trovava sulle pareti di una sala nella casa della famiglia Guarienti nel quartiere dei Filippini, in una loggia al primo piano che fungeva da raccordo tra due corpi di fabbrica.                                                

Gli affreschi risalgono al 1560-70 circa e sono stati staccati e ricomposti nel 1968 in questa sala, appositamente ricostruita secondo le dimensioni originarie.

L’impostazione del ciclo riprende il modello della Sala delle Prospettive di Baldassare Peruzzi alla Farnesina, con l’uso di aperture reali e dipinte per formare una loggia aperta e un impaginato che presenta un andamento simmetrico.

Nel portico, definito da finte colonne ioniche, sono inserite figure allegoriche e divinità pagane, con alcune didascalie: Melpomene; Minerva “Stultitia conteritur”; Cane “Affectibus sic alitur quisque suis”,; Venere con Eros e Anteros “Geminus non nisi cresit amor”; Tersicore; Polimnia; Quattro muse danzanti con Amore “Puerulus hic noster nobis”; Clio o Fama; Mercurio “Dur[.]na”; Vesta o Prudenza?; Erato; Fiumi e Ninfe “Nisi purgatis alis”; Urania.

Tutto il ciclo è legato dal tema delle virtù come via per la conquista dell’amore e dell’armonia, su cui si regge l’ordine celeste. Parte della critica ritiene pertanto che la sala potesse essere un ridotto musicale oppure un Museion, come nella tradizione quattro-cinquecentesca.

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