Il nuovo millennio

Il Nuovo Millennio

Il nuovo Millennio

Dopo il grigio ‘98 con la seconda retrocessione in due anni e lo spettro della serie B, il Baseball Team Verona viene ripescato e ottiene il diritto di iniziare la stagione 1999 in serie A2. L’anno inizia all’insegna delle novità: Gianfranco Vinco, dopo l’esperienza dell’anno precedente con l’Air Dolomiti di Ronchi dei Legionari nella massima serie, ritorna nella “sua” Verona per ricoprire il duplice ruolo di allenatore/giocatore; con lui approdano da Ronchi l’esterno Diego Zamò, il lanciatore Alberto Valenti e l’interbase triestino Davide “Dado” Marussich; da Ponte di Piave arriva il prima base Robert Dalto ed una vecchia conoscenza dal baseball veronese, l’esterno Gianni Donà; ultima novità ma non meno importante il ritorno da Milano del seconda base e figlio d’arte William Manzotti. Il mix di nuovi e vecchi giocatori, ricrea un gruppo solido che per un lustro si assesterà sempre sulle prime posizione della serie A2. Nel girone di ritorno la squadra è allenata da Cesar Heredia, già a Verona nei primi anni novanta. L’anno di fine millennio si chiude con un record di 16 vinte e 12 perse e la terza posizione nel girone a 3 partite dai playoff. L’anno successivo, il 2000, il BTV, ancora guidato da Heredia, vede il ritorno del talentuoso Marco Dal Castello nei due anni precedenti a Modena in serie A1. Altri due giocatori approdano alla corte di De Boni: il mantovano esterno Enrico “Falco” Facchini e l’interbase sudafricano di origini baresi Peppino Cammisa. La squadra chiude al quarto posto nel girone 1 della serie A2 ancora a 3 partite dai playoff con un record di 22 vinte e 14 perse. Il Verona parte male ma uno stupendo girone di ritorno lo avvicina alla zona Playoff. Avvincente la sfida del 1° luglio 2000: Verona batte Piacenza, che poi approderà ai Playoff, per 17 a 16 con un epico fuoricampo del pareggio di William Manzotti davanti al padre Giancarlo ammalato e le valide di Vinco, Dal Castello e Simone Borsi per il punto della vittoria. Il 2001 si apre con la tragica notizia della scomparsa di Giancarlo Manzotti, vera anima del Baseball Veronese. La squadra decide ad inizio anno che il modo migliore per onorare il ricordo di Giancarlo è provare a vincere il campionato. Senza sponsor e privi di un manager, i ragazzi si affidano al veterano Massimo Borsi che dismette i panni del giocatore per condurre il gruppo che stupisce tutti, vince il campionato e raggiunge i playoff per la promozione in serie A1. Il gruppo è confermato in tutti i suoi elementi e vede gli arrivi di due giovani talenti del San Martino che negli anni poi si riveleranno in tutta la loro qualità: si tratta di Diego Benetti e del lanciatore Roberto Corradini. Nei playoff Firenze batte Verona per 3 partite ad 1 grazie alla coppia di lanciatori Parri e Ghesini. Il 2002, sempre in serie A2, inizia come era finito l’anno precedente: la squadra rinforzata dall’arrivo da Ronchi dei Legionari, del lanciatore Denis Bratovich, già a Verona nel 1992, fa un girono di andata da favola con la “chicca” della vittoria su Riccione per 1 a 0 contro il forte lanciatore Sandy Patrone grazie alla valida vincente di Andrea Modesti al nono inning. Verona al giro di boa è al terzo posto dietro San Marino e Trieste ma proprio nella “fatal” San Marino inizia la discesa della squadra. Nella gara serale la squadra perde per 21 a 1 e qualcosa negli equilibri della squadra si rompe. Il girone di ritorno sarà da dimenticare e la squadra chiuderà all’ottavo posto con 17 vinte e 26 perse. Non inizia meglio l’anno di A2 del 2003: nonostante l’innesto di alcuni giovani di belle speranze, Marco Mondo su tutti, la squadra fatica e soffre un pessimo girone d’andata. Heredia nella duplice veste di giocatore allenatore prova a scuotere il gruppo che però si sveglia tardi. Si batte, lotta e recupera fino a raggiungere all’ultima giornata il massimo distacco (due partite) dalla zona retrocessione rappresentata da Collecchio penultimo. Ma la beffa arriva all’ultimo turno: un impaurito Verona perde due partite sul filo di lana a Montegranaro e Collecchio batte in casa due volte Roselle agganciando i ragazzi di Heredia. La classifica avulsa condanna Verona alla serie B. E’ la fine di un ciclo. Nel 2004 parte una nuova rivoluzione: Manzotti approda a Rimini nella massima serie; Modesti e Sartori si accasano a Piacenza in A2 e Simone Borsi per impegni lavorativi e familiari ritorna a San Martino. Vinco diventa il nuovo allenatore e si trova a gestire un gruppo di giovani promesse che però non deludono: Stefano Bertagna e Fabio Battaglini si affacciano alla prima squadra e il Verona, guidato dal lanciatore italo argentino Emiliano Di Centa e dall’oriundo Bacalao, si posiziona al terzo posto e sfiora i playoff. L’anno successivo, sempre in serie B, vede il ritorno di Manzotti e, dopo 4 anni, di Peppino Cammisa. Viene confermato Di Centa e dall’argentina arriva anche il prima base Leonardo Marconi. Da Pastrengo arriva il giovane lanciatore Briggi che risulterà poi decisivo per la promozione in serie A2. La squadra con un record di 25 vinte e 7 perse vince il suo girone e dopo il turno di semifinale vince una epica sfida a Poviglio battendo in una soffertissima gara 5 i padroni di casa e vincendo la serie per 3 partite a 2. Nel 2006, di nuovo in A2. il BTV vede i rientri di Modesti, Benetti e Sartori da Piacenza, quello di Valenti da Trieste. I volti nuovi sono quelli di Giovanni Bottaro, di Fabio Adami (già a Verona nel 1998) e di Manuel Facchin, reduce da una semifinale scudetto con Parma. Si aggiungono al gruppo l’oriundo Michael Alagna, forte ricevitore venezuelano e da San Martino il giovane lanciatore Rocco Tebaldi. La squadra veleggia nelle prime posizione fino a metà stagione; poi l’inesperienza e una brutta serata per eventi extra sportivi con Roma fermano la corsa del BTV che finirà la stagione a metà classifica. Il 2007 è ancora un anno amaro: una lunga serie di sconfitte di misura condanna i veronesi ancora alla serie B. Non è un tracollo ma una lenta agonia che si conclude con una retrocessione non ancora compresa fino in fondo. Il gruppo viene però confermato nel 2008; il Direttore Sportivo Luciano Risi regala ai suoi un sogno: nel mese di Marzo la squadra si reca a San Diego per uno spring training: sarà un’esperienza straordinaria che cementerà ancora di più il già saldo gruppo di giocatori; gli innesti degli americani Farinacci, Sandstrom, dell’argentino Montalbetti e di Holmberg uniti al ritorno come allenatore giocatore di Danny Newman permettono a Verona di far durare solo 1 anno il “purgatorio”: nella finale di Pesaro, ancora grazie ad una superlativa prestazione di Briggi in gara 4, Verona vince e ritorna in serie A2. Nel 2009 Verona fa una splendido anno di A2. Sotto la guida di Andres Garcia Cuesta, il BTV ha un record di 23 vinte e 13 perse e con il secondo posto raggiunge i playoff. La partita decisiva per l’approdo alla seconda fase viene giocata a Paternò dopo un viaggio in pullman durato 2 giorni e il sapore della vittoria è ancora migliore. Bruera sul monte e Corso con la mazza spingono gli scaligeri fino alla finale con un Anzio troppo forte che vince per 3 partite a 0 conquistando la promozione. E’ del gruppo anche l’italo venezualano di Chicago Pedro Zucchet che negli anni si rivelerà un prezioso giocatore e un grande uomo squadra. La rivoluzione dei campionati fa si che nell’inverno Verona stringa un’alleanza con Godo per creare la franchigia dei Knights. Godo per l’IBL1 e Verona per l’IBL2. Allenati da Shawn Penn i ragazzi veronesi raggiungono le final four ma non si qualificano per la finale. L’anno successivo, sempre in IBL2, il BTV allenato da Paolo Castagnini si piazza al sesto posto. Nell’inverno tra il 2011 e il 2012 un gruppo di ex giocatori decide di entrare in società e il consiglio direttivo si rinnova completamente. William Manzotti diviene presidente, Massimo Borsi vice presidente, Alberto Valenti direttore sportivo, Claudio De Boni e Laura Faccini i consiglieri. La società decide di staccarsi dalla franchigia Knights e di ripartire come Baseball Team Verona dalla serie B. 2 finali in 2 anni (2012 e 2013) fino ad arrivare al ripescaggio per la serie A federale del 2014. E oramai siamo ai giorni nostri.

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